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“..a Torino c’è chi fa ricerca sul gioello contemporaneo a livello internazionale e ha un luogo in cui lo espone…”

“Il gioiello contemporaneo è un ‘oggetto’ che può vivere di vita propria e diventa gioiello nel momento in cui lo indossi. Un oggetto-scultura, capace di emozionare e trasformarsi entrando in armonia con il corpo.” È questa la definizione data da Susanna Maffini Massera per identificare un’area del design che ha confini molto sottili, ma sempre più definiti rispetto a non molti anni fa, basti pensare che il termine ‘gioiello’ è stato sdoganato da luogo ‘gioielleria’ e la preziosità dei materiali non è più condizione necessaria per attribuirne il valore. Stiamo parlando di un ambito in cui le ‘materie prime’ sono la ricerca e la sperimentazione, amalgamate con una buona dose di creatività.

Creativity oggetti è il nome di uno spazio in via Carlo Alberto, al piano terreno di Palazzo Lanza, in cui entriamo dalla porta più piccola, quella di sinistra, per aver accesso diretto alla galleria. Susanna ci racconta la sua storia iniziata 16 anni fa, nata dall’interesse per le Arti Applicate, quando già proponeva pezzi unici di design: ceramiche e bijoux o monili – come preferisce definirli. Allora in Italia non si parlava di gioiello contemporaneo, mentre all’estero, soprattutto nel nord Europa, il termine era già utilizzato. Così, dopo pochi anni e molti viaggi nelle capitali europee per visitare gallerie e fiere, incontrare artisti e colleghi appassionati, questa giovane donna, piena di energia e con le idee molto chiare, decide di indirizzare la sua ricerca proprio in questo campo, tutto da esplorare.

Il vero salto avviene nel 2014 con il lancio del concorso internazionale “Il gioiello si mette in posa”, nato per avviare un’indagine di ampio respiro alla ricerca di oggetti-scultura intesi non solo come monili, ma come elementi decorativi in grado di reggere davanti all’obiettivo. I lavori selezionati diventano protagonisti di una mostra, ma anche di un servizio fotografico, ogni designer infatti riceve in dono lo scatto realizzato per il catalogo. È subito un successo. Sono 80 gli autori che rispondono alla chiamata, arrivano da tutta Europa, ma anche da Argentina, Russia, Polonia e Israele. E così due anni dopo parte il secondo concorso, il tema questa volta è l’anello, a cui rispondono 240 designer. Anche questa volta la giuria che decreta il vincitore, non è composta solo da addetti ai lavori, ma chiunque entra in galleria può indicare la sua preferenza. La determinazione e la passione che Susanna dedica al suo lavoro, non sempre facile e comprensibile al primo sguardo, danno i loro frutti. Il pubblico che è riuscita a conquistarsi, raccontando con pazienza ed emozione il lavoro dei suoi artisti, la segue da anni.

Un’altra caratteristica che a poco a poco emerge nel suo racconto e va a completare la definizione di gioiello contemporaneo, è quella di accessorio non legato alla moda, a una tendenza, ma un oggetto capace di stupire, sempre. Questa ‘capacità generativa’ è il frutto di un’armonia tra contaminazione di linguaggi, sapienza tecnica, materiali e idee. Stupirsi davanti alle creazioni di Clara Del Papa, venezuelana, designer di giardini, pilota di aerei, specializzata nelle tecniche di lavoro orafe, che a prima vista non sembrano anelli, ma con un gesto semplice lo diventano e si armonizzano perfettamente con le dita. O prendendo in mano le spille dello scultore Corrado De Meo, i cui i grandi volumi contrastano con la loro leggerezza assoluta. O ancora sorprendersi osservando le opere ‘sartoriali’ di Chiara Scarpitti, che dà i suoi disegni tecnici in mano ad aziende specializzare nel taglio del plexiglass o dell’acciaio o nella stampa della seta, e poi lei stessa assemblea i pezzi cucendoli a mano uno a uno.

La mente di Susanna non si stanca mai, è in continuo movimento e immagina come potrebbe evolvere il suo concorso: pensa a scambi con gallerie per portare la mostra in altre città o a dar voce alla ricerca creativa invitando tutti gli artisti coinvolti, anche quelli che vivono dall’altra parte del mondo, per raccontare agli appassionati, agli studenti o ai curiosi, il proprio percorso. Le strade da esplorare sono infinite, basta avere la curiosità e la dedizione necessaria, basta pensare in grande, sperare di riuscire presto ad andare a Seul, luogo in cui oggi riconosce il maggior fermento, per conoscere nuovi artisti e portarli nella città in cui è nata, dove vivono persone che non sono affascinate dai brand, ma dalla ricerca e dalla qualità; persone curiose, attente all’innovazione, che aspettano impazienti le sue nuove scoperte.

(Ludovica Gallo Orsi )

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